giovedì 1 ottobre 2009

Scheda: Otocinclus hoppei

Otocinclus hoppei
(Miranda Ribeiro, 1939)


Otocinclus hoppei - Photo by Andrea Perotti




Piccolo Loricaride amazzonico, delicato nella fase d’ambientazione in un nuovo acquario, ragion per cui è preferibile inserirlo solo in acquari ben maturi e con un ottimo sistema di filtraggio. Buon divoratore di alghe, soprattutto di Diamotee.
Difficoltà d’allevamento: media.




Nome scientifico:

Otocinclus hoppei


Nomi comuni:

Nessuno segnalato.


Famiglia:

Loricariidae


Luogo d’origine:

Sud America (rinvenibile nel Brasile sud-orientale).


Morfologia:

corpo esile ed affusolato, soprattutto negli esemplari maschi. Bocca a ventosa. Dorso verde/bruno macchiettato e ventre bianco/perlaceo. Sui fianchi spicca una massiccia linea laterale molto scura ma dalla pigmentazione incompleta, poco prima del peduncolo caudale la banda laterale infatti in molti esemplari si interrompe per poi comunque ricomparire in corrispondenza del peduncolo caudale stesso, ove si allarga formando una macchia molto compatta dalla forma vagamente simile ad un diamante. La pinna caudale mostra delle pigmentazioni alternate marrone/bianco che richiamano i colori del dorso, ma in genere poco visibili. Le altre pinne sono trasparenti, ma sui singoli raggi di pettorali e dorsale è presente in trasparenza la stessa colorazione maculata del dorso. Pinna adiposa assente.
Un leggero rossore in corrispondenza della gola e dell'attaccamento degli opercoli branchiali non deve essere fonte di allarmismo, anzi è indice di una buona condizione di salute dell'animale.

Nota: spesso viene erroneamente venduto come Otocinclus macrospilus, al quale effettivamente somiglia molto. Per distinguere con certezza le due specie occorre osservare attentamente la macchia scura sul peduncolo caudale, massiccia ed unica in O. hoppei, tendente ad essere quasi divisa in due ‘semimacchie’ in O. macrospilus.


Dimorfismo sessuale:

le femmine hanno un ventre più largo mostrando quindi un aspetto generale più massiccio, tuttavia non è una differenza davvero evidente se non nel periodo riproduttivo.


Dimensioni:

fino a 3,5 cm.


Ciclo vitale:

non si hanno dati certi in merito.


Dimensioni Acquario:

è un pesce di ridotte dimensioni e piuttosto statico, risulta quindi idoneo all’allevamento anche in acquari di ridotte dimensioni. Si consiglia comunque di mettere a loro disposizione almeno 15 litri netti ad esemplare. Seppur gradisca anche la vita solitaria è preferibile inserirli in gruppetti di almeno 3 / 4 esemplari, meglio quindi optare per una vasca di almeno 60 litri netti di capienza.


Valori consigliati per l’acquario d'allevamento:

- PH: 6,5 / 7,0
- GH: 5 / 18 °dGH
- Temperatura: 22 / 26 °C


Allestimento acquario d'allevamento:

acquario ricco di vegetazione, con nascondigli e zone d’ombra. L’illuminazione non deve essere eccessiva e diretta, molto indicato quindi risulta l’impiego di piante galleggianti. E’ un pesce che predilige acquari stabili e ben maturi, con acque mosse e ben ossigenate e un gran filtraggio.


Alimentazione:

specie erbivora, sia in natura che in cattività. E’ un eccellente consumatore di alghe, soprattutto di diamotee, ma è comunque preferibile integrarne saltuariamente la dieta a mezzo di vegetali sbollentati (ad esempio zucchine, cetrioli e carote). Se l’acquario è eccessivamente ‘pulito’ e quindi privo delle necessarie coperture algali è utile somministrare anche appositi mangimi per pesci di fondo a base di alghe. Per esperienza diretta di molti acquariofili (io compreso) si può affermare che in cattività Otocinclus hoppei non disprezza anche altri alimenti, come ad esempio piccoli alimenti vivi/surgelati ed eventuali avanzi di mangime in scaglie rinvenibile sul fondale, fermo restando che i vegetali devono sempre e comunque restare la sua principale fonte alimentare.


Livello di nuoto:

livello inferiore, fondo e vetri.


Comportamento:

assolutamente pacifico, passa le sue intere giornate a procurarsi cibo raschiando legni, vetri e foglie. Non ama la luce forte diretta, motivo per cui tende a preferire le zone d’ombra. E’ un Otocinclus un po’ anomalo in quanto , pur essendo un animale di gruppo, non disdegna all’occorrenza la vita solitaria, situazione in cui in genere non denota i classici sintomi da stress accusati invece da altre specie di Otocinclus se in condizione di solitudine. Consiglio comunque di inserirli in piccoli gruppetti di almeno 3 esemplari.


Biocenosi:

assolutamente innocuo e pacifico verso qualsiasi altra specie. Adatto quindi all’acquario di comunità.



La Riproduzione


Difficoltà d’ottenimento della riproduzione in cattività:

abbastanza difficoltosa e da ricercare necessariamente in acquario dedicato monospecifico. Non si conoscono ancora molti dettagli relativi alla riproduzione di questa specie.


Modalità riproduttiva:

specie ovipara.


Maturità sessuale:

Non si hanno dati certi in merito.


Formazione della coppia:

non si ha formazione di coppie, le riproduzioni avvengono senza una regola fissa, in momenti di aggregazione del branco.


Alimentazione della coppia:

non si hanno dati certi in merito.


Valori consigliati per l’acquario riproduttivo:

non si hanno dati certi in merito.
Tuttavia dalle osservazioni raccolte in seguito alle poche riproduzioni avvenute pare che l’istinto riproduttivo sia sollecitato da eventi che simulino ciò che avviene in natura durante la stagione delle piogge, momento in cui nei fiumi degli habitat naturali di questa specie si registra un progressivo aumento del livello dell’acqua e delle disponibilità alimentari, ed in contemporanea un certo abbassamento della temperatura dell’acqua, nonché un suo intenerimento.


Allestimento acquario riproduttivo:

poca luce, fondo scuro, presenza di alcune piante a foglia larga. Consigliata anche la presenza di muschi vari (ad esempio Vesicularia dubyana) che permettano una sufficiente presenza di microfauna, indispensabile alla sopravvivenza dei piccoli nelle prime settimane di vita.


Deposizione e Fecondazione:

dalle poche osservazioni avvenute, si può affermare che in genere la femmina depone le uova sulle foglie delle piantine, se presenti, e che subito il maschio provvede alla loro fecondazione.


Schiusa e Primi Giorni:

il tempo necessario per la schiusa delle uova è influenzato dalla temperatura dell’acqua, in genere comunque non più di tre/quattro giorni


Avannotti:

appena nati i piccoli necessitano di abbondante microfauna, rinvenibile ad esempio tra alghe e muschi. Soprattutto nelle prime due settimane sono molto delicati e necessitano di alimentarsi abbondantemente e costantemente, ragion per cui è buona norma somministrare anche infusori ed appositi mangimi liquidi per avannotti.




Photo by Andrea Perotti




Photo by Andrea Perotti




Photo by Andrea Perotti
scattata presso 'Acquarishop' di Robustelli Davide, Ranco (VA)




Photo by Andrea Perotti
scattata presso 'Acquarishop' di Robustelli Davide, Ranco (VA)



Autore: Andrea Perotti



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