mercoledì 24 dicembre 2008

Under Pressure




-  Under Pressure  -




---------- o ----------


Ho da subito avuto ben chiaro in testa il fotogramma dell'acquario .... una pianta che, appena sbocciata, ha dovuto piegarsi alla pressione delle avversità, la stessa pressione che ha però contribuito anche a rafforzarla, rendendola alla fine inabbattibile ...ben ancorata, con rabbia, ad un passo dall'oblio.


Questo è "Under Pressure".

I lavori hanno inizio al 12 Dicembre 2008, sulle ceneri di "The Eos Kingdom".

Rimuovere l'hardscape di "The Eos Kingdom" non è stato semplice in quanto l'acquario (140 litri d'ingombro esterno) è incassato in un mobile, e per levare le grosse radici che l'occupavano nell'allestimento precedente è stato necessario svuotarlo dell'80% in modo da renderlo sufficientemente leggero da riuscire a sfilarlo in fuori di almeno una quindicina di cm.

Mi sono procurato un piccolo acquario da 10 litri in cui ho trasferito i pesci e parte delle piante. Ho conservato 45 litri d'acqua dei quasi 70 tolti.

Sono riuscito a fare il tutto senza mai lasciare emersi i materiali filtranti e senza quasi mai spegnere il filtro, ciò mi ha permesso di reinserire i pesci già dopo solo un paio d'ore il termine dei lavori, durati 6 ore.

Il fondo è rimasto lo stesso anche se in pratica è stato mischiato per l'esigenza di formare dei dislivelli.

Ecco come si presenta "Under Pressure" il giorno dopo la sua nascita:





Come potete ben vedere sono avvenute varie modifiche tecniche, tra cui la riduzione della potenza luce da 94 a 56 watt e l'adozione di un impianto CO2 (Askoll Pro, con bombola usa e getta da 2 kg).

Per quanto riguarda le luci, dopo alcune prove, ho adottato questo abbinamento:

- una Philips Acquarelle T8 18 watt 10000 k
- una Osram 765 T8 18 watt 6500 k
- una Askoll SunGlo T8 20 watt 4200 k

Il fotoperiodo iniziale è di 8 ore, che poi a règime arriverà a 10, senza interruzioni. Accensione e spegnimento progressivi, in modo da ricreare un effetto alba e tramonto.


La CO2 ho deciso di erogarla no stop, 24 ore al giorno, per evitare sbalzi eccessivi di PH, che sono spesso fonte di impoverimento della flora batterica.

Per quanto concerne la fauna viene riconfermato il branco di Caracidi (Hyphessobrycon eos + Hemigrammus armstrongi), mentre ho provveduto a rimuovere la coppia di Dicrossius filamentosus (regalati ad un conoscente).

Come specie pulitrici algofile restano quelle già presenti in precedenza, ovvero Parotocinclus maculicauda (nr. 1 esemplare) e Otocinclus affinis (nr. 4 esemplari).

Immancabili le lumachine ... Melanoides tuberculatus, Physa marmorata e Planorbis planorbis.

Le Planorbis planorbis sono a rischio estinzione, se ne trova qualche esemplare quasi esclusivamente tra i materiali prefiltranti, le Physa marmorata sono presenti in modo discreto e mai eccessivo, le Melanoides tuberculatus stanno invece crescendo numericamente in modo un po' eccessivo, mi sto vedendo costretto (con gran dispiacere) a sopprimerne una quindicina di esemplari al giorno.

E' abbastanza normale che tra le tre specie di gasteropodi menzionate e presenti sia proprio la Melanoides tuberculatus a prevalere, si tratta infatti di animali ovovivipari, che quindi partoriscono piccole lumachine già autosufficienti e del tutto simili agli esemplari adulti, ciò gli permette di evitare la predazione delle uova che invece viene accusata da Physa e Planorbis le cui uova, deposte su vetri e foglie, risultano appetibili sia ai pesci che ai gasteropodi. Le uova di Physa e Planorbis sono immerse in una gelatina trasparente dal sapore molto sgradevole alla maggior parte dei pesci d'acquario, ma tuttavia ciò non elimina del tutto il rischio di predazioni, soprattutto da parte delle Melanoides stesse.


Nel giro di alcuni giorni ho portato a termine la piantumazione della vasca. Ho messo a dimora parecchia Hemianthus callitrichoides var. "Cuba", qualche ciuffetto di Eleocharis acicularis, della Blixia japonica e della Rotala rotundifolia. Si tratta di piantine ricevute a mezzo posta da altri appassionati. In quei giorni ha fatto molto freddo e alcune piante sono giunte in pessime condizioni, soprattutto la Rotala. Occorrerà del tempo perchè si riprenda, ma come sempre non ho fretta.

Prima della messa a dimora della Hemianthus callitrichoides ho provveduto ad aumentare di due cm lo spessore del fondale, utilizzando a tal scopo un misto di ghiaietto finissimo marrone chiaro della Wave, della ghiaia bianca più grossolana e varie compresse sbriciolate di Argilla "Terracaps", della "HS".

E' la prima volta che utilizzo l'argilla per arricchire il substrato, la considero una prova, ho pensato a questa soluzione per l'elevato coefficiente CEC (Cation Exchange Capacity) del suddetto materiale; tale capacità gli permette di immagazzinare molti cationi rendendoli poi disponibili con gradualità alle piante. La capacità di scambio ionico delle argille per acquario pare sia eccezionale, ... staremo a vedere.

Per la piantumazione della H. callitrichoides ero indeciso tra il sistema "tradizionale", ovvero piantare sparpagliati tanti piccoli gruppi di cinque o sei foglioline cadauno, oppure adottare un sistema visto in un articolo di Dario Schelfi, ovvero utilizzando dei dischetti in terracotta cui fissare mazzetti della pianta, provvedendo poi ad interrare i dischetti lasciando fuori solo gli apici della piantina.

Nel dubbio ho mixato i due sistemi.

Una parte della H. callitrichoides l'ho piantata sparsa a piccoli gruppi, utilizzando delle apposite pinzette, un'altra parte l'ho messa a dimora seguento il metodo suggerito da D. Schelfi.

Come dischetti ho utilizzato quelli classici che si trovano nei vasetti delle piantine acquatiche, come questo:





A distanza di alcuni giorni dalla messa a dimora devo dire che la stolonatura pare avvenire più agevolmente laddove non è stato utilizzato il fissaggio ai dischetti di terracotta.

Ecco la situazione dopo 5 giorni dalla messa a dimora:





Al 30 Dicembre (17° giorno) l'acquario si presenta così:



Ed ecco una foto che ritrae due Hyphessobrycon eos che nuotano in mezzo alle bollicine micronizzate di CO2:



05/01/2009 (23° giorno). La Heminanthus callitrichoides stenta parecchio, stolona con notevole lentezza solo dove è stata piantata a ciuffetti sfusi, mentre dove è stata piantata con il metodo dei dischetti in terracotta non ha mosso un millimetro dalla messa a dimora ad oggi. Sono deluso.
Tra l'altro sto avendo un po' di problemi con BBA e filamentose varie. Osservando le Rotala mi son reso conto che i loro apici si aprono già un paio d'ore prima dell'accensione delle luci dell'acquario e si chiudono un'oretta e mezza prima dello spegnimento. Sono piante eliofile e vale la pena ascoltarle! Ho quindi progressivamente arretrato l'intero fotoperiodo adattandolo alle loro esigenze, seguendo i messaggi che l'acquario quotidianamente mi manda. Ora il fotoperiodo copre il range 12:30 / 22:30. Sono tentato di aumentare i watt totali inserendo un quarto neon ma voglio prima provare ad insistere ancora un pochino. Ho arricchito il fondo con delle tabs della Dennerle ed aumentato leggermente l'erogazione di CO2, portandomi a 14 bolle al minuto.

Per combattere le filamentose a breve inserirò altre piante a crescita rapida e, forse, sostituirò alcuni muschi di primo piano con della Riccia fluitans ancorata a dei ciotoli. A breve verrà anche inserito un secondo filtro interno, per migliorare filtraggio e circolazione, sia d'acqua che di nutrienti e di CO2.

Ho slegato e rilegato tutte le epifite dei generi Bolbitis e Microsorium, in quanto non prendevano bene luce, le ho quindi "allargate" meglio in modo che ogni foglia possa ricevere ora una corretta irradiazione luminosa.

Ho avuto anche un accenno di proliferazione cianobatterica, prontamente arrestata mediante 4 trattamenti ravvicinati con H2O2.

Ecco la situazione al 23° giorno



14/01/2009 (32° giorno). Stufo di veder stentare la Hemianthus callitrichoides e di dover combattere con le filamentose ho deciso di aggiungere numerose piante a crescita rapida e, in contemporanea, di aumentare la luce.

Per quanto concerne l'illuminazione ho aggiunto una Dennerle Trocal DeLuxe Special Plant 3000 k T8 da 18 watt, l'ho posizionata tra la 6500 k e la 4200 k, collegandone accensione e spegnimento alla 4200 k.

Le piante aggiunte sono tutte potature di piante a stelo ricevute a mezzo posta da altri appassionati acquariofili. Si tratta di Proserpinaca palustris, Limnophila aromatica, Micranthemum micanthemoides, Hygrophyla polysperma, Rotala v. "green", Rotala indica, Ceratophyllum demersum.


Situazione al 15 Gennaio (33° giorno):





Tre giorni dopo ho iniziato a dare forma alla massa vegetale. E' sottinteso che alcune di queste piante verranno a breve rimosse, non mi piace l'idea di avere troppe varietà in così poco spazio, si finirebbe per far concorrere tutte le varietà tra loro senza darne il giusto risalto a nessuna.

Vi lascio con un paio di foto relative al 36° giorno.






Per vedere il proseguo di Under Pressure clicca qui.