mercoledì 8 febbraio 2012

Cabomba caroliniana

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Cabomba caroliniana
(A. Gray, 1837)




Pianta a stelo da tempo molto diffusa ed apprezzata in ambito acquariofilo. Richiede molta luce, elevate concentrazioni di CO2 ed una fertilizzazione completa e bilanciata. Di crescita rapida, molto riempitiva e assai decorativa, è una pianta mediamente esigente, non adatta a neofiti del plantacquario.





Nome scientifico:

Cabomba caroliniana


Nomi comuni:

Cabomba verde
Green Cabomba
Fanwort
Carolina Fanwort


Famiglia:

Cabombaceae


Origine:

Americhe (l'origine esatta non è certa, questa pianta è sicuramente nativa delle americhe, e molto probabilmente del sud degli USA, tuttavia la specie trova ampia diffusione anche nel centro-sud america, diffusione avvenuta naturalmente, si tratta infatti di una specie molto invasiva che si propaga assai facilmente e rapidamente. A causa dell'uomo la specie ha avuto poi modo di diffondersi anche in altri continenti, attualmente risulta infatti molto diffusa come specie esotica invasiva in Australia e nel sud-est asiatico.


Morfologia:

pianta prettamente acquatica, con stelo e fogliame color verde medio-chiaro ed apparato radicale esile e minuto. In natura i fusti possono raggiungere altezze di svariati metri, in acquario quindi occorre ovviamente potarla spesso per evitare che si sviluppi coricata in superficie oscurando l'intero allestimento. Il fogliame è opposto (due foglie portate da un singolo nodo e tra di esse contrapposte) ed ha una forma davvero particolare risultando diviso in vari segmenti lineari quasi aghiformi e pieni di ramificazioni, non ho le capacità di darne una corretta e completa spiegazione morfologica, mi affido ad alcune foto ravvicinate e molto esplicative.




In natura, nella stagione climaticamente propizia, sviluppa in superficie dei piccoli fiorellini bianchi sorretti da un peduncolo dedicato, il quale presenta alcune foglie galleggianti di forma peltata (quindi totalmente differenti).


La Crescita:

la crescita in condizioni ottimali è davvero rapida, se però la luce non è sufficiente la produzione di fogliame inizia a concentrarsi soprattutto all'apice, lo stelo inizia quindi a defogliarsi progressivamente nei livelli inferiori, con internodi che divetano sempre più lunghi ed aspetto generale che diviene quindi sempre meno interessante in ottica acquario; stessa cosa avviene se si permette alla pianta di crescere coricata in superficie, quindi occorre in acquario potare regolarmente i fusti impedendogli di assumere il tipico portamento che invece li caratterizza in natura. Potando la pianta nei livelli più basali si stimola tra l'altro la produzione di germogli laterali, in tal modo si può riuscire rapidamente ad infoltirla conferendogli un aspetto più cespuglioso e coreografico.


Valori Acquario:

PH: 4,5 / 7,5
GH: 3 / 12 °dGH
Temperatura: 18 / 26 °C
Luce: da forte a molto forte


Allestimento Acquario:

la pianta si nutre soprattutto per via fogliare, le radici (che vengono spesso prodotte anche lungo lo stelo in corrispondenza dei nodi) hanno quindi prevalentemente uno scopo di ancoraggio, trattandosi però di radici fini e minute è bene che il fondo sia morbido ed a granulometria non eccessiva, altrimenti la pianta avrà difficoltà ad attecchire e i fusti potrebbero distaccarsi finendo a galleggiare. Fondamentali risultano poi un'ottima illuminazione e l'immissione di CO2, a tal riguardo la richiesta di Biossido di Carbonio è notevole e la pianta cresce bene soprattutto a concentrazioni di CO2 superiori ai 25 ppm, stentando parecchio fino a morire in caso di sua carenza; l'impianto CO2 va quindi considerato per questa pianta come un accessorio pressochè indispensabile.


Fertilizzazione:

di medie esigenze. Una fertilizzazione completa e bilanciata, accompagnata ovviamente da quantità di luce e concentrazione di CO2 adeguate, migliorerà la qualità del fogliame, la solidità dei fusti e quindi l'aspetto generale della pianta.







Posizione In Acquario:

pianta adatta a posizioni centro-posteriori, a seconda della grandezza dell'acquario.







Modalità di Riproduzione:

si può riprodurre mediante fioritura e susseguente fruttificazione, tuttavia per questa specie il metodo più rapido per moltiplicarsi e propagarsi è, in natura come in acquario, quello per frammentazione. Il suo fusto è ricchissimo di cellule staminali, ne è sufficiente quindi una piccola porzione per dare il via alla formazione di una nuova pianta; questa caratteristica, unita alla sua fragilità strutturale che la porta facilmente a frammentarsi, ha permesso alla specie di diffondersi notevolmente in natura, divenendo in alcune zone una specie nociva molto invasiva, combattuta con ogni mezzo dalle amministrazioni locali interessate. Anche se in Italia non ci sono propriamente le condizioni climatiche a lei idonee, evitate comunque di rilasciare questa specie in natura e/o di gettarne frammenti negli scarichi fognari ... il rischio biologico resta infatti molto elevato.


Inserimento in Acquario:

nei negozi di settore e nelle serre Cabomba caroliniana viene solitamente presentata in vasetto (di terracotta o più frequentemente di plastica) con all'interno alcune talee tenute assieme da un legaccio metallico o da un anello di terracotta; vasetto ed elemento di fissaggio (ed eventuale lanetta riempitiva) vanno eliminati, le talee vanno poi (se necessario) regolate ad un'altezza non eccessiva (una quindicina di cm è secondo me l'ideale come prima piantumazione), potandole tra due nodi a vostra scelta ed eliminando poi la parte inferiore al punto di taglio. La talee vanno messe a dimora singolarmente, mantendeno due / tre cm di distanza l'una dall'altra, in modo da evitare che già con la crescita iniziale i fusti vadano ad ombrarsi vicendevolmente. Il fusto va interrato di qualche cm, ma attenzione a non distruggerne la parte basale .... agite con delicatezza, utilizzando correttamente pinzette specifiche.
La pianta è strutturalmente fragile, tende a coricarsi lateralmente in presenza di corrente in quanto lo stelo offre un sostegno esiguo, evitate quindi di posizionarla davanti alla mandata del filtro o comunque in punti ove la movimentazione dell'acqua risulti per lei eccessiva.




Nota: i layout mostrati in questo articolo e tutte le foto sono di mia fattura (by: Andrea Perotti)
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