(Linnaeus, 1758)
Piccola chiocciola d’acqua salmastra, può vivere anche in acqua dolce seppur tale condizione non sia per lei ideale generando una sensibile riduzione del ciclo vitale. Gran divoratrice di alghe, meno timida rispetto ad altre specie di Neritidae, mostra anche una meno spiccata propensione all’evasione notturna. Quasi impossibile da riprodurre in cattività in acqua dolce. Difficoltà d’allevamento: minima. Specie indicata anche a neofiti dell’acquariofilia.
Nome scientifico:
Clithon corona
Nomi comuni:
Neritina corona
Neritina cornuta
Famiglia:
Neritidae
Luogo d’origine:
Indonesia e Giappone (in estuari caratterizzati da acqua variabilmente salmastra)
Morfologia:
piccola chiocciola sulla cui conchiglia non vi sono spire (se non appena accennate). Presenta alcuni spuntoni dal numero e dalla lunghezza variabile, usati in natura come arma di difesa. La conchiglia può avere svariate colorazioni, le più caratteristiche e frequenti sono quella verde, quella marrone/verde e quella a bande giallo/nere. In relazione alle dimensioni dell’animale lo spessore della conchiglia è notevole. A differenza di molte altre chiocciole della Famiglia Neritidae in Clithon corona è presente l’opercolo. Corpo molle di colorazione grigio/verde ricoperto da punteggiature più chiare.
Dimorfismo sessuale:
non visibile ad occhio nudo.
Dimensioni:
Max 2 cm.
Ciclo vitale:
non si hanno dati certi in merito. E’ stato dimostrato che in acqua dolce il ciclo vitale di Clithon corona è più breve, di circa il 20 / 30 %, quindi per permettere loro di svolgere appieno il relativo ciclo vitale queste chiocciole andrebbero tenute solo in acqua salmastra (densità massima = 1024 g/lt).
Dimensioni Acquario:
non si hanno raccomandazioni in merito.
Valori consigliati per l’acquario d'allevamento:
- PH: 7,0 / 8,0
- GH: 10 / 30 °dGH
- Temperatura: 22 / 28 °C
Nota: come spiegato in precedenza Clithon corona tollera ampi range di salinità, la densità dell’acqua può andare da 1000 a 1024 g/lt.
Allestimento acquario d'allevamento:
Fondo morbido e/o molto fine per favorirne l’insabbiamento. Massiccia presenza di vegetazione. Movimentazione dell’acqua non eccessiva. Vasca preferibilmente chiusa (almeno di notte).
Alimentazione:
specie erbivora e saprofaga. Si nutre incessantemente di alghe e di detriti organici, siano essi di origine vegetale o animale. La preferenza va comunque nettamente alle alghe che, se presenti a sufficienza, saranno quindi il suo unico alimento. Rispetto ad altre specie di Neritidae Clithon corona si dedica meno alle alghe presenti sui vetri, preferendo nettamente quelle rinvenibili sulle foglie delle piantine. In acquari senza sufficiente presenza algale, per prevenire rischi di morte per inedia (morte per fame e denutrizione) è preferibile somministrare saltuariamente apposite compresse a base di alghe per pulitori di fondo, avendo cura di somministrarle in tarda serata, dopo lo spegnimento delle luci dell’acquario.
Livello di nuoto:
Fondo, vetri ed arredi.
Comportamento:
assolutamente pacifica con i suoi simili, può essere indifferentemente inserita sia da sola che in piccoli gruppetti. E’ un’instancabile divoratrice di alghe, quindi la vedrete sempre intenta a spazzolare vetri, fondo, foglie, e quant’altro possa fare da substrato per le alghe. Di notte diviene maggiormente attiva e potrebbe tentare l’evasione, ragion per cui è meglio ospitarla in acquari ben chiusi. In caso di evasione sappiate che Clithon corona, come un po’ tutte le Neritidae, può resistere incredibilmente a lungo fuori dall’acqua, quindi se ne trovate una fuori dall’acquario al mattino non disperate, provate a reinserirla in vasca, quasi certamente è ancora viva.
Biocenosi:
assolutamente innocua sia verso gli altri animali acquatici (siano essi pesci, crostacei o gasteropodi) sia nei confronti delle piante acquatiche. Da evitare assolutamente l’abbinamento con pesci notoriamente aggressivi verso le chiocciole, quindi Ciclidi, Badidae, Botie, Chromobotie e Tetraodon. Da evitare anche l’abbinamento ad astici d’acqua dolce e a gamberi di dimensioni medio grosse (superiori ad 8 cm.).
La Riproduzione
Difficoltà di ottenimento della riproduzione in cattività:
elevata. E’ stata riprodotta pochissime volte, e solo in acqua salmastra. Non se ne conoscono quindi i dettagli.
Le uova vengono abbondantemente prodotte e deposte sia in acqua dolce che salmastra, il problema è riuscire ad ottenerne la schiusa.
Modalità riproduttiva:
specie ovipara.
Maturità sessuale:
Non si hanno dati certi in merito.
Formazione della coppia:
non si formano coppie stabili. Le riproduzioni in natura avvengono mediante accoppiamenti casuali. Va sottolineato però il forte sbilanciamento numerico a favore delle femmine, anche inserendo ad esempio 5 / 6 esemplari non è scontato che tra di essi vi sia un maschio.
Valori consigliati per l’acquario riproduttivo:
non si hanno dati certi in merito. L’unico appunto da fare è che in acqua dolce le uova risultano sterili e non si ha quindi alcuna possibilità di ottenerne la schiusa con densità inferiori a 1010 g/lt.
Autore: Andrea Perotti
Foto di: Andrea Perotti
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